A Couple of Cuckoos

Avatar Rolando M. Faggiano

|

|

5 minuti

Mi era uscito diverse volte, anche a distanza di tempo, nella home di Crunchyroll ma non mi aveva mai ispirato abbastanza. Questa volta però, in un momento di contrarietà con me stesso, ho voluto provare a vedere almeno il primo episodio. “A couple of cuckoos”, “Kakkou no iinazuke”, di Miki Yoshikawa racconta la storia di due bambini scambiati per sbaglio alla nascita e cresciuti in famiglie diverse dalla propria. Quando però si viene a sapere dello scambio le due famiglie decidono di incontrarsi con i rispettivi figli, con l’obiettivo di fargli conoscere i genitori biologici ma soprattutto di far incontrare i due ragazzi. Così tra coincidenze, obblighi e ambiguità il giorno del loro 17esimo compleanno avverrà l’incontro che cambierà la vita di entrambi.

ALLERTA SPOILER
Anche se in sostanza è una sorta di harem progressivo con riferimenti al comportamento del cuculo e alcuni luoghi comuni già visti e rivisti, l’autrice magistralmente intreccia il tutto molto bene riuscendo in ogni cosa a partire dai disegni che sia nell’anime che nel manga sono molto ben fatti. Parentesi documentaristica: in pratica quest’uccello, il cuculo, depone le uova nel nido di altre specie e lascia che siano i genitori di un’altra specie a crescere i suoi pulcini. Ovvio riferimento ai due, Umino Nagi e Amano Erika, scambiati alla nascita e al fatto che crescano rispettivamente in famiglie diverse dalla biologica, da qui anche il titolo. Titolo che però che come traduzione si scosta da quella inglese, infatti “Kakkou no iinazuke” letteralmente si può tradurre con “La fidanzata del cuculo”, ma in questo caso trovo che l’adattamento del titolo in inglese sia più coerente.

Tra i luoghi comuni più evidenti che riguardano i protagonisti troviamo la bella ragazza ambita da tutti e famosa sui social, con le eventuali problematiche derivate proprio dal mondo dei social. Dall’altro lato invece c’è il ragazzo “povero” ma dotato che studia per avere un futuro di successo, che ovviamente è un classico di questi generi e c’è bisogno di aggiungere altro. In più c’è la sorella ossessionata dal fratello, anche questa è una situazione che si vede abbastanza spesso in questo tipo di opere. Infine c’è di mezzo anche anche l’ereditiera di un tempio, prima della sua classe al liceo, carina e popolare. Un mix davvero scoppiettante e non semplice da gestire.

Ad essere onesto alcuni sviluppi della serie mi hanno ricordato sia “Quintessential Quintuplets” di Negi Haruba che, il meno amato per il finale, “Domestic Girlfriend” di Kei Sasuga. Riguardo “Quintessential Quintuplets” quella che è la somiglianza più ovvia è la differenza di ricchezza tra la famiglia di lui e la famiglia di lei, quindi di conseguenza le abitudini, e poi c’è la grande somiglianza tra i due protagonisti maschi. Invece riguardo “Domestic Girlfriend” è la questione delle due sorelle, che senza dubbio in “A couple of cuckoos” è introdotta in maniera diversa per via delle dinamiche della trama però è comunque controversa in modo simile, considerando poi anche il fatto che vivranno tutti insieme sotto lo stesso tetto. Riguardo la ragazza del tempio se dovessi fare un paragone me ne vengono in mente diversi ma nessuno specifico, buttandola così al volo mi viene in mente la recente serie delle le sorelle Amagami di Marcey Naito. In realtà la prima serie che mi è venuta in mente è stata “TenPuru” di Kimitake Yoshioka, ma c’è la differenza nel tipo di tempio/santuario. Se non conoscete e/o vi interessa scoprire qualche curiosità in più trovate la recensione qui per “Quintessential Quintuplets”, invece la trovate qua per “Domestic Girlfriend”. Le sorelle Amagami si sono piazzate nella classifica autunno-inverno degli anime nuovi, vi invito a dargli un’occhiata.

In ogni caso me ne sono sinceramente invaghito, sia per i riferimenti al titolo ma anche per vari dettagli qua e là tra gli episodi. Inoltre anche calcando stereotipi o comunque cose già viste ho apprezzato il modo in cui è stato fatto e i personaggi mi hanno conquistato in breve tempo. Forse ero nel mood giusto per la serie quando l’ho cominciata a vedere, sta di fatto che ho continuato a vederla con interesse e in più molto prima del finale di stagione mi stavo già interessando al manga. Manga che però ho messo in attesa visto che proprio a luglio, oggi, esce la seconda stagione. Ho comunque spulciato il primo volume e sono rimasto pienamente soddisfatto. Dai primi capitoli del manga, l’anime sembra essere coerente con la storia invece la regia un po’ meno. Se vi interessa il manga attualmente conta 28 volumi, su Amazon è disponibile anche la versione digitale e ad un prezzo inferiore rispetto al cartaceo. Qui trovate la versione digitale della quale è possibile visionare un campione gratuito.

Se apprezzate il genere credo che questa serie vi piacerà molto, se invece il genere non è proprio nelle vostre corde credo che potrete comunque apprezzarla ma con un po’ di pazienza e facendo più attenzione ai dettagli. Vi consiglio di vedere almeno il primo episodio, tra l’altro è disponibile gratuitamente su Youtube (vedi sotto). Trovate la prima stagione completa di 24 episodi sottotitolata in italiano su Crunchyroll e man mano che usciranno gli episodi in Giappone troverete anche la seconda già da oggi, martedì 8 luglio. Buona visione!