La trama delle le prime stagioni delle due serie è quasi del tutto condivisibile tranne che per alcuni dettagli. In breve, entrambi i detective si ritroveranno ad indagare su degli omicidi del passato e alcune coincidenze li porteranno ad avere a che fare con dei serial killer.
ALLERTA SPOILER
In “Ballard” troviamo la detective Renée Ballard che viene spostata dalla sezione Omicidi alla sezione Casi irrisolti. Una sezione tenuta in vita per lo più dalla volontà di un consigliere della città di Los Angeles, che non si darà pace per scoprire la verità sul caso irrisolto che riguarda l’omicidio della sorella. Ballard si ritroverà a guidare una sezione composta da colleghi che in realtà sono solo ausiliari e volontari, ma con l’aiuto di tutti riuscirà a portare avanti il caso e a scoprire anche qualcosa di più.

In “Bosch” S1 invece il detective Hieronymus “Harry” Bosch, ex forze speciali dell’esercito, seguirà un caso di ritrovamento delle ossa di un bambino vittima di violenze e ucciso oltre 10 anni prima. Questo lo porterà ad avere a che fare con un serial killer che sfrutterà la notizia per poter continuare a fare il suo gioco. Tra le varie vicissitudini e il suo modo di fare, che lo porterà addirittura in tribunale, Bosch avanza come un treno merci fino a raggiungere il suo obiettivo.

Dopo aver visto la serie su Ballard, uno spin-off ambientato nella stessa Los Angeles e nello stesso dipartimento di polizia del detective Bosch, mi sono interessato proprio a quest’ultimo. I casi tra le due prime stagioni sono ovviamente diversi ma in qualche modo entrambi nascondono dei serial killer. L’intreccio narrativo l’ho trovato ben strutturato e simile, infatti le serie TV si basano su due serie di romanzi dello stesso scrittore, Michael Connelly, che vedono protagonisti i due detective. Di certo senza incoerenze però alla lunga il filo va un po’ a perdersi in entrambe, per ritrovarsi poi verso la fine. Questo succede anche per via delle indagini parallele che seguiranno i detective, soprattutto in “Ballard”, costringendo lo spettatore a rimanere concentrato.
In “Ballard” tra un caso e l’altro c’è infine la sorpresa nello scoprire chi è effettivamente il serial killer, mentre in Bosch c’è un gioco di tira e molla più da film che però non mi ha fatto impazzire. La motivazione principale è che per me il comportamento del serial killer è arrivato con meno ossessione di quanta effettivamente avrebbe dovuta averne, o alla quale mi hanno abituato gli altri thriller. Infatti ho trovato questo serial killer un po’ opportunista ma questo ha permesso uno sviluppo spontaneo dell’ossessione nei confronti di Bosch, innescata dal fatto di aver frequentato la stessa casa famiglia e quindi dal fatto che già si erano conosciuti in passato. Soprattutto perché non è stata una condizione ricercata di proposito dal serial killer, ma è semplicemente capitato ed ha colto l’attimo. In ogni caso le due serie si sviluppano bene non solo lato casi da risolvere ma anche lato sviluppo del personaggio, c’è da dire però che i due detective più o meno si somigliano. Harry Bosch sicuramente più vecchio stile ma è il classico bravo ragazzo testardo e irascibile che non sa mentire, Renée Ballard invece è una donna che si batte per la cosa giusta lanciandosi a testa bassa e ostinata quasi alla pari con Bosch. L’ossessione per il lavoro è un altro punto in comune tra i due, che li porta ad avere dei rapporti interpersonali con gli altri un po’ complicati.
Ulteriore SPOILER: le principali differenze di trama riguardo i serial killer
In “Ballard” si scopre che chi ha commesso l’omicidio irrisolto del passato è in realtà un serial killer ancora in libertà. Quindi non un caso isolato come si pensava, infatti man mano riusciranno a collegare anche altri omicidi alla stessa persona. In “Bosch” il serial killer è attivo e viene preso, non da Bosch. In seguito sfrutta un caso di omicidio del passato, venuto a galla nei giorni successivi, per poter sfuggire alle autorità e proseguire il suo operato finché può. Per Ballard il caso era stato chiuso senza essere stato risolto, mentre per Bosch il caso viene fuori dopo anni dall’omicidio e si scopre che il serial killer non era implicato.

Nella serie “Ballard” Bosch ha un cameo e vista la situazione, dopo averlo conosciuto nella S1 della sua serie, non posso che affermare che era la persona adatta per portare a galla quello che ha scoperto Ballard sugli altri poliziotti del dipartimento. Con questo voglio dire che il cameo è azzeccato, ben scritto e non forzato. Mentre nella prima stagione di “Bosch” Ballard non esce mai fuori se non verso la fine quando viene nominato il detective Olivas che sarà un punto cardine nella serie dedicata a Renée Ballard.
In linea di massima se dovessi decidere tra le due prime stagioni ammetto che di pochissimo ho preferito “Ballard”, anche se a tratti sembra quasi prendere la strada di un femminismo marcato ma per fortuna la serie si mantiene moderata e continua sulla strada che aveva percorso fino a quel momento. “Bosch” oltre alla narrativa figlia dello stesso autore dalla sua ha la longevità, infatti conta ben 7 stagioni il che lo rende ideale per una maratona. Riguardo il doppiaggio italiano nulla da dire se non che mi sono piaciute le scelte dei doppiatori per entrambe le serie, anche se in questo caso ho preferito “Bosch”. Ci tengo a precisare che è una mia preferenza personale, non perché “Ballard” sia una serie doppiata male. Sinceramente mi sento di consigliarle entrambe, per i non appassionati e chi non conosce nessuno dei due credo che “Ballard” sia più appetibile e sicuramente meno impegnativa visto che per ora conta una sola stagione. In seguito se “Ballard” vi è piaciuta sapete già cosa vedere. Disponibili tutt’e due su Prime Video Ballard – Bosch S1