Scritto e disegnato da Kotoyama “Call of the night”, “Yofukashi no uta”, è un manga che racconta di Ko Yamuri un ragazzino, allievo modello, di 14 anni che preso dalle problematiche di tutti i giorni improvvisamente smette di andare a scuola. Non riesce nemmeno più a dormire bene, così una notte decide di uscire da solo nella speranza di ritrovare un equilibrio. Durante questo suo tentativo di “fuga” notturno si imbatte in Nazuna che dopo un approccio molto aperto e insolito lo convince ad andare a casa sua promettendogli di riuscire a farlo dormire. Ko si sente a disagio ma non riesce ad andare via quindi decide di assecondarla, ma poco dopo scopre che in realtà Nazuna è una vampira e voleva solo nutrirsi del suo sangue. Però dopo aver riflettuto sulla notte passata e della sensazione di libertà che ha provato, Ko decide spontaneamente di voler diventare un vampiro. Ma c’è una condizione: per essere trasformato deve innamorarsi di Nazuna, che però è interessata solo al suo sangue.

Mi sono imbattuto prima nell’anime che è veramente ben fatto, animazioni e disegni molto belli e anche le musiche mi sono piaciute. Nel complesso riesce ad evocare varie sensazioni anche nostalgiche, per me sono solo un po’ esagerate le stelle visibili nel cielo. Addirittura si intravede la Via Lattea. Si lascia guardare con leggerezza perché in effetti è così che comincia l’avventura tra Ko e Nazuna, all’improvviso e per caso assecondando il momento. Nella prima stagione dell’anime la storia arriva, dopo aver spiegato più o meno come funzionano i vampiri e le trasformazioni “fall in love”, ad un punto abbastanza interessante che mi ha convinto a recuperare il manga. Riguardo la canonicità fino al punto di mettersi in pari col manga gli eventi sono quasi del tutto identici tranne per qualche dettaglio. Tra questi credo che siano tutti trascurabili tranne uno, ma ne parlerò dopo perché ho un’ipotesi con spoiler a riguardo. Per il manga invece devo ammettere che i disegni non sono niente male e riesce a trasmettere la stessa fluidità dell’anime, in più ho particolarmente apprezzato i vari “Afterwords”, commenti dell’autore, a fine volume. Infatti in uno di questi spiega anche le origini del titolo che per noi è “Call of the night” e proviene da una canzone dei Creepy Nuts, gli stessi di “Bling-Bang-Bang-Born” l’opening di “Mashle: Magic and Muscles”, che nell’anime fa anche da ending.
SPOILER LIEVI
I personaggi sono tutti ben caratterizzati, ognuno ha la sua storia e ha la sua giusta parte nella trama principale. Vengono raccontati in modo fluido e senza troppe forzature, almeno nei primi 12 volumi, inoltre le connessioni tra di loro si riveleranno coerenti ed adeguate. Riguardo Ko e Nazuna è semplicemente una maturazione e crescita che avviene conoscendosi meglio e cominciando a provare sentimenti prima sconosciuti, che è giusto vista l’età di Ko ma vale anche per Nazuna visto il suo carattere e la sua storia anche se è anagraficamente più grande. Per i vampiri forse è più semplice creare una storia coerente vista la longevità di vita e lo spazio temporale a disposizione per costruire il personaggio, ma anche gli umani li ho trovati interessanti e soprattutto Akira, l’amica d’infanzia di Ko. Riguardo Mahiru, l’altro amico d’infanzia di Ko, non che mi sia dispiaciuta la sua storia ma l’ho trovata per certi versi troppo drammatica ed è finita per essere pesante anche per altri motivi. Infatti più o meno dal volume 12 c’è un cambio di rotta, nemmeno troppo forzato però considerata la durata e quel che succede ai protagonisti, non Ko e Nazuna, di quella che si potrebbe benissimo definire “side story” a mio avviso si rivelerà un fardello per la trama principale.

Il dettaglio di cui parlavo prima è l’accenno a una vampira che nell’anime non avviene, è vero che nel manga questo vampira non si farà vedere subito ma avrà un ruolo importante e infatti ci sarà un arco dedicato proprio a lei, la “praticamente” side story che dicevo. La mia ipotesi, o speranza, è che con la produzione dell’anime le venga dato un ruolo meno importante viste le conseguenze a cui ha portato nel manga. La colpa grave a mio avviso è che l’autore ha speso troppi capitoli per raccontare la sua side story, anche se coerente con la trama principale, che ha portato ad un rilento nella progressione della storia principale e non era ben chiaro dove volesse arrivare. Il problema non sarebbe stato nemmeno troppo evidente se avessero dato più spazio all’arco finale che è stato piazzato subito dopo ma è durato molto meno con conseguenti mancanze. Per darvi un’idea, l’arco finale è di soli 30 capitoli, più o meno, invece l’arco precedente è di circa 70 capitoli, anche di più se consideriamo alcuni particolari precedenti che lo introducono.
La prima stagione dell’anime è composta da 13 episodi ed è doppiato in italiano, un buon doppiaggio anche se ho preferito la doppiatrice giapponese per la voce di Nazuna. Se vi piace il genere ve lo consiglio. Recentemente è stata annunciata che una seconda stagione è in produzione ma ancora non c’è ancora una data di uscita purtroppo. Trovate la prima stagione in streaming senza ulteriori costi su Prime Video.
Il manga è stata una lettura piacevole, giusto un po’ pesante prima dell’arco finale e il finale è accettabile, anche se come dicevo manca qualcosa. In totale sono 20 volumi, in Italia è pubblicato da J-Pop e sono disponibili 16 volumi al momento. Su Amazon lo trovate anche in versione digitale e cosa più importante è disponibile l’estratto. Ho dato un’occhiata giusto per vedere le differenze con la versione digitale inglese e qualitativamente sono pressoché identici, invece per la traduzione ho preferito quella inglese. Non so quale sia la traduzione più corretta dal giapponese, però la versione italiana mi è parsa basica e meno fluente, almeno per quel che ho letto dall’estratto. L’adattamento del doppiaggio italiano invece è stato fatto decisamente meglio. Infine già che mi trovo aggiungo che anche il font usato per la versione italiana non mi è piaciuto, l’ho trovato meno leggibile rispetto alla versione inglese. Vi lascio degli screenshot ma vi consiglio di vedere gli estratti (ITA – ENG) per valutare meglio i disegni.

