Chants of Sennaar: nel mito di Babele

Avatar Rolando M. Faggiano

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5 minuti

Se avete giocato a “Tunic” sicuramente vi sarà rimasto un bel vuoto dopo averlo finito e su reddit pare sia altamente consigliato “Death’s Door”, che ho giocato, ma non darà le stesse soddisfazioni. Invece mi sento di consigliarvi proprio “Chants of Sennaar”, non ci sono combattimenti fisici ma quelli di logica e linguistica compesano. Di certo è più tranquillo perché non ci sono combattimenti veri e propri ma durante il percorso troveremo avversari da evitare abilmente pena la morte.

Guarda quella torre

“Chants of Sennaar” è un gioco indie con componenti puzzle e di avventura, il personaggio senza nome che da ora chiamerò “Gino” si ritroverà al primo livello di una torre, in una specie di impianto idrico fognario antico, dal quale dovrà uscire seguendo le istruzioni che si trovano qua e la e interagendo con i vari NPC. Sembra tutto facile e lineare finché non ti avvicini, leggi il cartello e non capisci una mazza! Parli con l’NPC e idem! Tutto è scritto in una lingua strana e anche un po’ brutta. Per chi ha giocato a “Tunic”: vi ricorda qualcosa?! Non resta che rimboccarsi le maniche e capire il significato dei simboli provando, toccando e armeggiando meccaniscmi potendo poi osservare cosa succede. Fortunatamente Gino non sa ancora leggere ma sa scrivere e prenderà appunti di tutti i nuovi simboli con cui verremo a contatto. Inoltre il sistema mette a disposizione una sorta di blocco note anche per il giocatore, potendo così appuntarsi il significato del carattere temporaneamente e averne conferma, poi, inserendolo correttamente negli appunti di Gino.

Tra versi, gesti e azioni dubbie bisognerà procedere a tentativi più o meno probabili è l’unica via per andare avanti. Quasi tutto quel che c’è e si trova durante l’esplorazione delle varie aree aiuterà a capire dinamiche sociali e a completare il “dizionario” di Gino. Finita l’area si sale al livello successivo della torre in modo fluido e ben collegato con il resto della storia. Scoprirete molto presto che il problema, se così si può chiamare, è che il nuovo livello presenta un linguaggio nuovo. Niente paura! Tra i livelli farete dei ritrovamenti, per lo più legati al rapporto tra i popoli, che vi aiuteranno quanto meno a tradurre qualche carattere della lingua nuova. La vera difficoltà sta nella composizione della frase e chi ha progettato il gioco ha ovviamente pensato anche a questo.

La storia di Gino

La storia personale di Gino, a parte il sarcofago, non viene menzionata, si può solo dire che nasce, cresce e… comunica! Anche il suo obiettivo è rimasto un mistero fino alla fine, la mia ipotesi è che Gino fosse un clandestino da fuori torre e voleva solo una casa al sicuro nella torre, poi una cosa tira l’altra e si è ritrovato ad esplorarla in tutti i suoi anfratti.

piccoli spoiler sui vari finali e il sarcofago

Il gioco presenta due finali in base a determinati rompicapi linguistici, non obbligatori, che risolverete o meno. Questi ultimi andranno ad approfondire il rapporto tra i vari popoli che abitano la torre. Inoltre, solo per il “perfect ending”, finito il gioco vi ritroverete al punto di partenza che potrebbe far pensare ad una sorta di “Newgame+” ma non è così, c’è giusto ancora qualche enigma da risolvere.
Gino, invece, praticamente a inizio gioco esce da un sarcofago, quindi ipotizzo sia morto e rinato ma per il resto in effetti non viene rivelato niente.

Conclusioni

Chiaramente ispirato dal mito della “Torre di Babele” ve lo consiglio sinceramente e in tal caso vi consiglio anche di armarvi di santa pazienza e non rompere niente intorno a voi. A volte sembra che il significato sia quello ma in realtà non lo è. Per quanto mi riguarda solo il livello 3 della torre è stato più ostico degli altri, tanto che dopo aver completato il livello ho controllato alcuni termini con la versione inglese e in effetti la traduzione all’italiano non è stata, o poteva essere, perfetta. Per il resto è davvero un gran bel titolo ed è in italiano, cosa da non sottovalutare. “Chants of Sennaar” è stato rilasciato a settembre 2023 ed è disponibile per tutte le consolle e PC, lo trovate anche sul PC Game Pass. Trovate anche Tunic e Death’s door, per chi non li conoscesse.

Tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole. Emigrando dall’oriente gli uomini capitarono in una pianura nel paese di Sennaar e vi si stabilirono. Si dissero l’un l’altro: “Venite, facciamoci mattoni e cociamoli al fuoco”. Il mattone servì loro da pietra e il bitume da cemento. Poi dissero: “Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra”. Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che gli uomini stavano costruendo. Il Signore disse: “Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola; questo è l’inizio della loro opera e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile. Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l’uno la lingua dell’altro”. Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città. Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra.

Genesi 11, 1-9