Il day one mentre scaricavo dal game pass “Clair Obscur: Expedition 33” notai le prime recensioni che gridavano la corsa all’oro. Mentre ero agli inizi continuavano a uscire sempre più recensioni gridando al capolavoro. Mentre continuavo a giocarlo continuavano a uscire ancora più recensioni e articoli gridando al miracolo e diventando sempre più virale, o quanto meno così mi avevano fatto credere. Per chi non è rientrato in questa viralità “Clair Obscur: Expedition 33” è un RPG a turni, sviluppato da Sandfall Interactive e pubblicato da Kepler Interactive, che riprende le meccaniche classiche del genere aggiungendoci però qualcosa di suo.
La storia è ambientata in un mondo dark fantasy ispirato alla Francia della Belle Époque, dove ogni anno gli abitanti di Lumière subiscono il “Gommage”. Il gommage è un evento imposto dalla “Pittrice”, una divinità che ogni anno dipinge un numero sul “Monolito” e anno dopo anno il numero diminuisce come fosse un countdown. Tutte le persone con l’età corrispondente al numero dipinto si trasformano in fumo e svaniscono, cancellate dall’esistenza. Per far fronte a questa situazione critica Lumière invia una spedizione di volontari, solitamente persone a cui resta solo un anno da vivere, alla ricerca di un confronto diretto con la “Pittrice” e con l’obiettivo di mettere fine al gommage.
Da fan del genere avevo già adocchiato questo titolo e infatti stavo meditando l’acquisto, ma poi quando ho visto che sarebbe stato disponibile sul PC game pass le cose si sono fatte più semplici. Sinceramente non mi aspettavo tutta questa visibilità e soprattutto recensioni, pure perché chi cappero li aveva mai sentiti a questi. Infatti, controllando su Wiki, l’unico titolo pubblicato da “Kepler Interactive” di cui ero a conoscenza è “Sifu” del 2022 di tutt’altro genere.

ALLERTA SPOILER
L’introduzione in sé non è male. Tutto da manuale e un po’ noiosa per i miei gusti vista anche la durata che non è lunghissima come quella di “Metaphor”, titolo di Atlus che già alla demo mostrava tempi lunghissimi (vedi qui), ma per quel che ha da raccontare avrei preferito meno parte giocata e più video. Analizzandola oggettivamente però la trovo quasi una giusta via di mezzo per iniziare l’avventura immedesimandosi emotivamente negli abitanti di Lumière, riuscendo anche a farsi un’idea della qualità generale che attenderà il giocatore da lì in avanti e prendere confidenza coi comandi.
L’esplorazione
Cominciamo proprio col fattore esplorazione. Le zone non sono enormi e il percorso è per lo più prestabilito anche se scandagliare ogni angolo della mappa premia, anche con oggetti rari. Sembra superfluo dirlo ma negli ultimi anni molti titoli a cui ho giocato hanno parzialmente ridotto questa “meccanica” se così si può chiamare, privandomi del piacere di esplorare ogni angolo perché non mi avrebbe portato a nulla di fatto. Tra una zona e l’altra c’è una grande mappa della regione, continente, ed è percorribile come per le altre zone ma in stile miniatura, non male come trovata per variare tra una zona e l’altra. Inoltre ci sono anche dei nemici, certi davvero enormi, quindi non è scontato il raggiungimento del punto designato. In alcuni punti il terreno però è differente e presenta delle limitazioni per l’attraversamento a piedi, risoluzione a questa difficoltà arriva poco più avanti con l’introduzione di un nuovo compagno, non combattente, che fungerà quasi come una sorta di pokémon con le belle e vecchie MN. Ho apprezzato anche la scelta di non inserire la minimappa, aggiungendo con semplicità un livello di impegno in più con cui affrontare l’avventura.
Combat system
Veniamo al combat system, che dall’infografica ricorda molto i titoli Atlus. Questo particolare combat system consiste in un mix di azioni a turni e azioni interattive per le parate/schivate, nel primo caso ti evitano di incassare danni mentre nel secondo oltre a non prendere danni c’è anche un contrattacco che infliggerà danni al nemico. A parole sembra facile ma non è così, bisognerà imparare il timing dell’attacco specifico quasi alla perfezione altrimenti ci si becca la mazzata. Man mano questa meccanica diventerà dominante quindi via via il gioco passera da RPG a turni a questa sorta di ibrido che predilige le azioni interattive. Infatti superato il punto in cui si sblocca l’ultimo tipo di parata le azioni interattive diverranno gradualmente indispensabili. Inizialmente questa meccanica sembrava poter apportare un reale vantaggio al combattimento, ma successivamente diventerà una vera e propria tortura per chi ha difficoltà con queste genere di cose.

Tant’è che ho voluto provare a sconfiggere un mini boss, passatemi il termine, senza utilizzare nessun tipo di schivata/parata, né la seconda squadra. Alla fine ci sono riuscito ma mi ci sono voluti parecchi tentativi e parecchia fortuna. Dal video si vede che i nemici già solo con un attacco, e attaccavano sempre per primi, riuscivano quasi sempre ad abbattere almeno un membro della mia squadra mettendo alle strette gli altri due. Sfruttando l’abilità di curarsi con attacco normale e parecchie tinture infine l’ho sfangata, ma questo evidenzia che non utilizzare il sistema predisposto anche a difficoltà normale si è parecchio svantaggiati. In pratica si è obbligati a utilizzare le schivate/parate per poter andare avanti. Dico obbligati perché almeno nel mio caso, quindi in uno stato di avanzamento tale in cui avevo già abbastanza tinture e avevo avuto il tempo di far apprendere le giuste abilità ai personaggi, è stato fattibile. Ma senza di queste, e la dea bendata ovviamente, non credo sarebbe stato possibile proseguire e sto parlando di un mini boss figurarsi uno vero e proprio. Nel video mostro solo gli ultimi 6 tentativi, ma nel complesso mi ci è voluta circa un’oretta tra distrazioni, errori di distrazione, erroracci e etc.
Storia
La storia sembrava seguire una trama semplice ma ben ambientata. Finché dall’atto 1 all’atto 2 succede qualcosa di inusuale, o meglio dire coraggioso, per la narrativa del genere. Ebbene c’è un cambio di personaggio principale, inaspettato sicuramente ma con l’introduzione di alcuni avvenimenti che lasciano spazio anche ad altre ipotesi per il futuro. Non mi sarei aspettato nulla di così “grave” che va spezzare e rinnovare la trama che segue comunque il filo principale, ma ahimè senza più quel personaggio che sembrava essere addirittura il protagonista e soprattutto a quel punto della storia ormai abbastanza lontano da inizio avventura. Pensavo che in qualche modo l’avrebbero ripreso poco dopo, invece al gruppo si unisce un nuovo membro, Verso, che lo va a sostituire definitivamente. Verso è uno spedizioniere della spedizione 0 che tra le altre cose porta nuove informazioni essenziali e ne tralascia delle altre che porteranno poi a colpi di scena e ad attriti tra i vari membri del gruppo.
Conclusioni
In conclusione quel che mi ha molto infastidito non è l’aver osannato “Clair Obscur: Expedition 33” perché sicuramente è un buon gioco, ma il problema reale a mio avviso sono state le scarse o mancate critiche ai giochi considerati più importanti che avrebbero dovuto quanto meno mantenere una qualità non inferiore a quella di questo titolo. Così facendo hanno reso COE33 il titolo che attualmente mancava, nonostante alcuni dettagli e particolari non curatissimi come ad esempio la poca fluidità di alcune animazioni durante l’esplorazione o il caricamento lento di alcuni elementi grafici che normalmente nei AAA non troveremmo, o non dovremmo trovare. Tanto meglio per COE33 che anche con qualche difettuccio e una qualità generale buona ma non eccelsa è venuto fuori un buon titolo, vendendo anche un bel po’ di copie. Credo che gli sviluppatori abbiano fatto sicuramente un ottimo lavoro, anche meglio di alcuni titoli AAA, ma di certo il loro obiettivo non penso penso fosse quello di superare i titoli più blasonati. Secondo me è semplicemente il frutto degli sforzi di un team consapevole del proprio budget, che genuinamente e con le risorse che avevano hanno saputo sviluppare un buon gioco dando la precedenza alle cose importanti, tra le quali anche la musica.
Lo consiglio a chi non è amante degli RPG a turni puri, perché come dicevo dopo un po’ diventa tutt’altro. Lo trovate disponibile sul Game Pass sia per PC che Xbox. Per gli utenti Sony direttamente sullo store.