Kabaneri of the Iron Fortress: zombie e locomotive a vapore

Avatar Rolando M. Faggiano

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Ce ne sono talmente tanti che qualcuno per forza sfugge e questa volta è un anime originale, che non è stato adattato da nessun manga o light novel e mescola vari elementi che mi hanno ricordato diverse opere tra le quali: “World War Z” e “Snowpiercer”. “Kabaneri of the Iron Fortress” racconta di un genere umano in piena rivoluzione industriale costretti a vivere in fortezze stazione per via della costante minaccia dei “kabane”, una sorta di zombie che possono essere uccisi solo perforando il loro cuore che però è protetto da una membrana di metallo. Inoltre chi viene morso da un kabane viene infettato e diventa kabane a sua volta. L’unica via d’uscita dalle fortezze per scambi commerciali, rifornimenti o per spostarsi in casi di emergenza sono le locomotive a vapore, che in una complessa rete ferroviaria collegano ogni città.

Ho citato “World War Z” ma durante la visione il mio primo pensiero è andato al più recente “Attack on titan”, “L’attacco dei giganti”, infatti ci sono città fortificate con mura altissime che me lo hanno ricordato ma anche alcuni eventi che porteranno poi alla distruzione delle stesse, anche le armi a vapore con una sorta di serbatoio posizionato alla base della schiena somigliano al dispositivo per il movimento tridimensionale utilizzato per combattere i giganti. Però, considerati pure altri elementi, “World War Z” lo trovo più affine, infatti proprio come succede in quest’anime come contromisura per proteggersi dalle orde di “zombie” la città di Gerusalemme erige delle mura alte a sufficienza per poter respingere anche le orde più numerose. Per quanto riguarda le locomotive con la loro funzione protettiva, le dinamiche interne e ultima speranza degli abitanti delle città fortezza era impossibile non pensare a “Snowpiercer”, sicuramente meno rigido sulla questione delle classi sociali però sono due situazioni completamente differenti.

I personaggi principali forse sono un po’ stereotipati ma caratterizzati bene e le loro interazioni, anche obbligate dal contesto, non saranno mai del tutto scontate. L’ambientazione è fatta molto bene e la fusione degli gli elementi tradizionali con quelli più moderni è equilibrata. L’aria che si respira è quella di un Giappone feudale con i samurai al servizio del signore col compito di proteggere le persone ma che vista l’attuale tecnologia, in costante progresso ma ancora immatura, per il momento non vengono del tutto soppiantati. Dall’altro lato le armi moderne sembrano più efficienti per combattere i kabane e la semplicità d’uso le rende ampiamente disponibili ma con i loro limiti legati all’efficacia dovuta alla potenza necessaria a perforare la membrana che protegge il cuore dei kabane.

“Kabaneri of the Iron Fortress” non è recentissima, del 2016, però l’ho trovata decisamente fatta bene e interessante. Nell’anime avrei preferito avessero approfondito di più alcune dinamiche sui kabane e il virus e in effetti qualche accenno superficiale c’è ma forse avevano previsto di farlo nel caso avessero continuato la produzione, purtroppo però l’anime conta una sola stagione di 12 episodi. Successivamente sono usciti tre OAV di cui il primo e il secondo sono “riassuntivi” dei 12 episodi con poche differenze per lo più tagli, “riassuntivi” perché gli OAV 1 e 2 durano circa 1.45h ognuno e considerando che un episodio tolti i titoli e l’introduzione è di circa 20 minuti facendo la somma più o meno stiamo sulla stessa durata. Il terzo OAV, “Kabaneri of the Iron Fortress: The Battle of Unato”, invece riprende gli eventi successi precedentemente ed è l’unico doppiato in italiano.

Secondo me meritava più attenzioni a livello globale, grazie alle quali forse avremmo potuto avere qualcosa di più. Però anche così com’è è un buon prodotto e credo che la storia sia stata pensata in questo modo, infatti funziona bene. Mi è piaciuto e il mio consiglio è di vedere la serie invece dei 2 OAV per poi concludere col terzo. Il tutto è disponibile su Crunchyroll tranne che per il terzo OAV disponibile solo su Netflix.